
“A quarantatré anni compiuti, William Stoner apprese ciò che altri, ben più giovani di lui, avevano imparato prima: che la persona che amiamo da subito non è quella che amiamo per davvero e che l’amore non è una fine ma un processo attraverso il quale una persona tenta di conoscerne un’altra.”
John Williams
Stoner è il racconto di una vita che potrebbe essere la nostra, è un inno alla voglia di vivere e a quella di non farlo.
Nato nei primi anni del ‘900 in una famiglia di povere origini, Stoner si iscrive ad agraria ed è proprio lì che entra a contatto con il mondo della letteratura. Ne rimane così affascinato da laurearsi e diventare professore presso la medesima università.
Apparentemente non c’è nulla di cui parlare della vita del protagonista, un uomo infelice, con un matrimonio in crisi, con un rapporto con la figlia a tratti inesistente e con la classica amante in cui cerca rifugio.
La genialità del romanzo è proprio quella, raccontare l’esistenza banale e comune di Stoner in un modo tale da renderla la storia più avvincente mai letta.
L’autore ci trasporta nell’America di quei tempi e descrive nei minimi particolari ogni aspetto della vita del protagonista, da quella lavorativa a quella privata.
Ci racconta gli anni della guerra, del clima, dell’umore e delle paure che si respiravano in ambito universitario e domestico.
Parla della monotonia del lavoro, della ridondanza della quotidianità, della malinconia e della consapevolezza che, nonostante ci si impegni al massimo, non sempre le cose possono mutare.
Man mano che ci avviciniamo alla fine ci rendiamo conto dell’evoluzione interiore del protagonista, dell’evoluzione dei rapporti e della decadenza dello spirito.

E’ un elogio alla tristezza, alla mediocrità e alla rassegnazione ma allo stesso tempo è un elogio alla vita, all’andare avanti nonostante tutto.
Tutti prima o poi ci siamo posti i quesiti che si è posto il protagonista, tutti ci siamo trovati qualche volta nella sua posizione.
John Williams ha scritto l’intera esistenza di Stoner in queste pagine, così come ha scritto parte della vita di tutti noi.
Non riesco a trovare difetti nel parlare di questo libro, non mi spiego nemmeno come abbia fatto ad impiegare così tanti anni per farsi conoscere, pubblicato per la prima volta nel 1965 solo in tempi recenti ha raggiunto la fama che secondo me merita.
L’autore ha pubblicato solo quattro libri, non vedo l’ora però di leggere altro perché le premesse ci sono tutte.
Un libro che scorre pagina dopo pagina, un libro che mi ha ricordato le storie che mi raccontava mia nonna, un libro che raggiunge e parla alla nostra anima.
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